giovedì 1 dicembre 2011

Ieri mi chiama una, manco mi dà il tempo di parlare che subito parte “ciao Michi guarda scusa stamattina non sono riuscita a venire blablabla” “Ehm no guardi” “blablablabla” “signora! Non sono la Michela! Sono la commessa!” “ah sei la Claudia? (nome della commessa precedente e che ha fatto un mesetto insieme a me quando ho cominciato)” “no nemmeno” “Ah…. Nono allora niente ciao”. Sembrano quasi impauriti, chissà che se provano a parlare con me si sentono male.


Invece stamattina una donna mi entra nel negozio e ci rimane male perché ci sono io. “Ah ma non c’è la Michela” “No” “Eh io avevo preso questi qui e ne volevo un altro paio blablabla ma non c’è lei!" Io non sono capace a darteli vero? “Ma ha bisogno?” “Si volevo un paio di questi…però… no vengo quando c’è lei dai” fa come vuoi testa. Si perché voi non lo sapete ma i clienti se entrano nel negozio non escono più, io li lego nello sgabuzzino e li torturo -_-


Boh io non capisco che paura avranno mai di farsi dare la roba da me.


Poi degna di nota è un’altra vecchiona che stamattina mi porta un foglio del medico dove c’è scritto che deve comprare una cintura pelvica. Allora, le cinture pelviche hanno le stecche e di certo non le vendiamo a 20 euro. Nono questa è troppo cara nono è troppo alta e dopo un po’ mi fa:“La mia sorella ne ha presa una a 60 euro”. Bene ci può stare, le faccio vedere il modello, non c’è la taglia per lei. Quando le dico che a 60 euro non c’è niente prende e se ne va, così senza salutare nè niente. Ah di affari tuoi il mal di schiena ce l’hai te.


Per fortuna che domani non lavoro.

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